lunedì 21 aprile 2014

COMUNICATO - Cimitero di Villafora, si parte con uno stralcio

G. Stroppa - Assessore ai servizi cimiteriali
16.04.2014

Correzione di programma per l’ampliamento del cimitero di Villafora.

Con delibera n. 44 del 16.4.2014 è stato approvato un primo stralcio dei lavori che presenta un quadro complessivo di 125.000 € di cui lavori a base d’asta pari a circa 82.000 €.

La delibera riporta nelle motivazioni che, rispetto al progetto inizialmente approvato, è stata stralciata la realizzazione di 6 tombe di famiglia e di ulteriori 36 loculi, in quanto non risultano pervenute richieste da parte della cittadinanza.

Il primo stralcio oggetto della nuova pianificazione prevede un ampliamento con la realizzazione di un campo di inumazione per 20 salme, 28 loculi, l’ossario comune ed i servizi igienici per visitatori ed addetto cimiteriale, attualmente mancanti nel cimitero esistente.

“Facciamo le opere urgenti e necessarie rinviando ad uno stralcio successivo altre opere - commenta l’assessore ai servizi cimiteriali Gianni Stroppa -. L’opera potrà essere realizzata con autofinanziamento, derivante dalla vendita di loculi, di aree cimiteriali, poste nel cimitero nuovo del capoluogo, e da tombe di famiglia nel cimitero monumentale. Tale modalità garantisce la finanziabilità dell’opera stessa senza mettere in difficoltà le casse comunali e, al contempo, offrendo un servizio in termini di legge della struttura cimiteriale ad oggi purtroppo carente!
A brevissimo formalizzeremo l’acquisto del terreno necessario per l’ampliamento, a cui seguirà la gara pubblica e la realizzazione dell’opera. Obiettivo certo é di completare il tutto entro fine settembre.
Il ritardo ha, comunque, portato un vantaggio. Con Dgrv 433 del 4.4.2014 la giunta regionale ha approvato la delibera sulle caratteristiche dei cimiteri, riducendo da m 2,50 a m. 2,00 la distanza fra piano campagna e falda per la realizzazione dei campi di inumazione.
Ciò consentirà un riporto di terreno di soli 40 cm e non 90 cm, determinando una riduzione di impatto e di costi di realizzazione. Sono orgoglioso - conclude Stroppa - di essere stato il promotore presso la Regione Veneto ed Anci di tale strumento normativo, atteso da 4 anni e che risolverà molte problematiche dei comuni veneti”.

NON VEDO, NON SENTO ...... MA PARLO




TANTE DOMANDE 
SENZA SENTIRE UNA RISPOSTA ?????



lunedì 14 aprile 2014

COMUNICATO - Risposta alla lettera del 6 aprile dell’avv. Nicola Rubiero, legale del geom. Bendin, apparsa sulla stampa locale

G. Fantato - Sindaco di Badia Polesine
14.04.2014

Ho lasciato passare alcuni giorni dalla pubblicazione dell’articolo per poter rispondere con la dovuta serenità alle sorprendenti affermazioni dell’avv. Nicola Rubiero di Rovigo e avvocato procuratore del geom. Iginio Bendin nella controversia “per mobbing” promossa da quest’ultimo nei confronti del Comune di Badia Polesine.
Controversia nella quale sono interessato nella veste di Sindaco “pro tempore” e che il Tribunale di Rovigo, nella persona del Giudice del Lavoro dott.ssa Silvia Ferrari, il giorno 8 ottobre 2013 ha rigettato.
Sono sorpreso non tanto che un legale abbia commentato il fatto di cronaca giudiziaria e che ne abbia dato una propria e personale interpretazione. Per me ovviamente non condivisibile e, a mio avviso, fuori luogo per i contenuti e i toni.
Sono sorpreso invece che ciò sia stato fatto dall’avvocato della controparte del Comune. Comportamento questo che ritengo possa aver violato anche il Codice Deontologico a cui ogni avvocato, compreso l’avv. Rubiero, si deve attenere nel commentare un processo di cui è parte.
Di certo non appare accettabile che l’esercizio di un diritto, del diritto di critica e di difesa, non possa essere esercitato dal sottoscritto nella veste di Sindaco di Badia Polesine e nell’interesse del Comune che rappresento e anzi debba essere considerato illegittimo o peggio, come paventato dall’Avv. Rubiero, esercitato al solo fine di utilizzare indebitamente i fondi comunali.
Ad oggi il Comune di Badia ha difeso le proprie scelte contro un’azione giudiziaria intrapresa del geom. Bendin, poi rigettata in sede di processo. Vero che si tratta di un giudicato di primo grado e vero che il geom. Bendin ha il diritto di difendersi anche in secondo grado. Questa Amministrazione ritiene comunque che le pretese del geom. Bendin siano infondate e difenderà le scelte fatte anche in eventuali ulteriori gradi di giudizio.
Ogni commento in ordine alla spese processuali e ai costi di consulenza di questo processo come di altri appaiono del tutto superflui ed inappropriati. Di certo non temo una verifica da parte dell’avv. Rubiero attesa la massima regolarità e trasparenza dell’operato del Comune in persona dei suoi attuali amministratori e dei dipendenti che vi collaborano fattivamente.
L’avv. Rubiero, come ebbi anche a sottolineare nella seduta di Consiglio Comunale dello scorso 15 ottobre, nell’“arringa” conclusiva del ricorso per “mobbing” avanti alla dott.ssa Ferrari, Giudice del Lavoro, nel dipingermi come una specie di “persecutore” dei dipendenti, affermava anche che il Suo assistito geom. Bendin “era stato prosciolto da ogni accusa sia dalla Procura Penale che da quella della Corte dei Conti”.
Tuttavia risulterebbe, invece, in tema di danno erariale accertato autonomamente dalla Corte dei Conti, che siano pendenti tre procedimenti che coinvolgono il geom. Bendin e che sarebbero state fissate le udienze di comparizione (almeno credo, non sono un avvocato) per giugno e settembre pp.vv.; in questi procedimenti il geom. Bendin dovrà rispondere, in solido con altri, per importi molto rilevanti per i danni causati all’amministrazione pubblica.
Di ciò non avevo fatto cenno sino ad oggi, reputando l’argomento estraneo alla causa di mobbing, ma i riferimenti nella comunicazione dell’avv. Rubiero ad altri procedimenti nei confronti di dipendenti, in servizio o meno, mi hanno costretto alle precisazioni del caso per dovere di verità.
Infine, rispondendo ad un’altra provocazione dell’avv. Rubiero, nella quale mi contesta di aver dato pubblicità alla sentenza al fine di nuocere all’immagine di Bendin candidato alle Europee, voglio invece ringraziarLo per questo.
Infatti non trovavo un modo “elegante” per “sconsigliare” i miei concittadini di dare il voto al candidato Bendin nella prossima tornata elettorale delle Europee, magari ricordando Loro anche l’infausta esperienza, per la Polesine Acque, durante la Sua Presidenza, così infausta da essere tale società pubblica tuttora sull’orlo del baratro economico.
Sinceramente trovo spiacevole la circostanza, in quanto avevo simpatia per il NCd, quale area di centro nella quale mi ritrovo, ma visto il candidato …
Il resto delle osservazioni e delle valutazioni dell’avv. Rubiero ritengo appartengano alla nota specie delle “pinzillacchere”, come direbbe l’indimenticabile Totò.

giovedì 10 aprile 2014

Parole, parole, parole .......

Navigando, navigando capita spesso di imbattersi in alcuni commenti di Facebook che ad una attenta rilettura sembrano proprio confermare la loro errata interpretazione di altrui interventi. 

Questo è quanto successo di recente sulla annosa questione del "fare o non fare l'elemosina" a Badia Polesine.


UNA DURA RISPOSTA AL SINDACO ?????

Questo è l'articolo del periodico parrocchiale ove ci sarebbe la paventata dura risposta verso il Sindaco Fantato.



Ovviamente lasciamo il commento ai lettori di questo blog, ma secondo una citazione di un anonimo

Quello che io dico e quello che tu senti 
non sono sempre la stessa cosa

martedì 8 aprile 2014

COMUNICATO - Approvazione Rendiconto 2013

A. Bertolaso - Assessore Finanze e Tributi
08.04.2014

Per il secondo anno consecutivo la nostra amministrazione, con grossissimi sacrifici, è riuscita a pareggiare il bilancio. I dati del consuntivo 2013 infatti rilevano un risultato di bilancio pressoché positivo, (l’avanzo è di euro 2.752), il rispetto dei limiti dell'indebitamento fissati dalle norme statali e un sensibile miglioramento della situazione di cassa.
Analizzando l’evoluzione del risultati di amministrazione dal 2007 a oggi si nota come le varie crisi politiche e i commissariamenti abbiano pesato negativamente sul bilancio dell’ente raggiungendo il culmine con il grave disavanzo 2011 (222.000 euro) a seguito del commissariamento causato dalla caduta della prima giunta Fantato.
Questo è segno inequivocabile che solo garantendo la stabilità politica amministrativa è possibile perseguire una sana gestione finanziaria dell'ente.
Durante questi 18 mesi la politica di bilancio intrapresa dalla nostra amministrazione ha permesso il completo ripiano del disavanzo 2011 ed ora nel 2014 si potranno finalmente programmare alcune minime azioni di intervento che impattino sulle infrastrutture e sul lavoro delle nostre imprese.




COMUNICATO - Risposta avv. Zerbinati commissario Lega Nord

G. Fantato - Sindaco di Badia Polesine
08.04.2014

In risposta al contenuto delle osservazioni fatte dal commissario della locale Lega Nord, avv. Tommaso Zerbinati, legittime in quanto cittadino badiese, apparse sulla stampa di domenica  6 aprile, devo far osservare, come ebbi a dichiarare la scorsa settimana, in risposta al consigliere Laura Cabassa, che relativamente al passato: “… sulle iniziative relative alla sicurezza, certamente Lei non è al corrente se esistano o meno, se siano state fatte solo verso la Polizia Locale o nei confronti di altre istituzioni e, per smentirLa, non ho intenzione di violare la riservatezza di comunicazioni che anche in tempi recenti ho fatto;”
e ancora sottolineavo: … ”non nascondo che ho ritenuto di utilizzare, anche mediaticamente, le firme raccolte dalla Lega Nord al fine di dare maggior peso ed urgenza ai problemi serissimi sui quali anche la stampa pone notevole attenzione;”.
Come si può verificare la polemica con me è inutile, anche se forse “suggerita” dall’approssimarsi della scadenza elettorale …
Sulla “Ordinanza anti-accattonaggio”, che in passato avrei rifiutato, proposta dall’allora assessore Faggion, iniziativa forse verificatasi ma di cui in questo momento non ho memoria, vorrei precisare che non serve un’ordinanza per vietare ciò che già è vietato.
Sulle iniziative di quell’assessore, giovanissimo e per cui scusabile, potrei scrivere un romanzo, ma non è questa l’occasione e luogo opportuni, tempo verrà, in cui serenamente potremo sorridere tutti assieme.
L’accattonaggio, per volontà del legislatore, dal 2009 non è più reato, con l’eccezione di:“«chiunque si avvale per mendicare di una persona minore degli anni quattordici, o comunque non imputabile, ovvero permette che tale persona, ove sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, mendichi, o che altri se ne avvalga per mendicare» “, per cui, come si vede, in generale resta solo la strada della sanzione amministrativa.
Davvero è pensabile che la sanzione, per questi eventi, costituisca un efficace deterrente per un accattone? … e che magari Equitalia, investita per il mancato pagamento, riesca a recuperare l’importo?
Concludendo e concordando sul fatto che è un fenomeno sicuramente almeno “fastidioso” per moltissimi cittadini, e a mio avviso anche molto “pericoloso”, in quanto spesso nasconde altre attività illegali, ho cercato di essere efficace, senza alcuna ordinanza, ma solo “INVITANDO” i cittadini a non fare l’elemosina per strada, così da far mancare l’interesse economico per la sua pratica.
Forse è un provvedimento che segue una diversa filosofia rispetto a quella del partito del commissario Zerbinati, ma sono profondamente convinto che darà frutti più efficaci.
In fondo il comune obiettivo non è quello di eliminare il fenomeno?
Ribadisco ancora che, scadenza elettorale a parte, di cui non mi curo, sia constatabile che l’argomento non offra motivi di ulteriore polemica.

sabato 5 aprile 2014

COMUNICATO - Ricorsi da parte di due dipendenti avanti il Giudice del Lavoro per "mobbing"

G. Fantato - Sindaco di Badia Polesine
04.04.2014

Alla conclusione del procedimento per il ricorso del geom. Bendin per "mobbing", rigettato per infondatezza, non ho commentato la circostanza in quanto era in corso l'altro procedimento con la medesima motivazione, dell'avv. Patergnani. Dalla recente sentenza su questo secondo ricorso, anch'essa favorevole al nostro Comune, con la stessa motivazione, ho lasciato passare un paio di settimane per poter fare qualche considerazione con maggior serenità.
Le due vicende mi hanno turbato anche sul piano personale, infatti quanto rivoltemi, seppur nella veste di sindaco, mi ha provocato una grandissima amarezza per essere stato accusato di comportamenti eticamente riprovevoli. La vittoria giudiziaria non ha cancellato il mio sconcerto per l'ingiusto gesto che questo Ente, la Sua legittima Amministrazione ed il sottoscritto hanno dovuto subire. Così, amaramente ho dovuto prendere atto che le negative sensazioni che avevo percepito dalla mia elezione nel 2009, in qualche area dell'apparato di questo Comune, pochissime persone in verità, ma significative per importanza dei ruoli svolti, aveva purtroppo dei concreti fondamenti. Credo che l'agire mio e di tutta l'Amministrazione abbia sconvolto gli equilibri di potere interno tra le due - tre "fazioni", allora presenti, sia pure tra Loro antitetiche, equilibri raggiunti però nell'assoluta autonomia dagli Amministratori e conseguentemente da difendersi gelosamente, come è d'uso nelle "lobby" esclusive. In tempi passati i disagi lamentati dai soggetti interessati e dall'Amministrazione, senza ricorrere al Giudice, si sarebbero forse risolti con gesti dimenticati, come le dimissioni, magari seguite da una stretta di mano. E poi, visto l'alto grado raggiunto nella scala gerarchica dai due dipendenti, la Loro manifesta professionalità avrebbe potuto consentire di trovare opportunità di lavoro in altre realtà, magari migliori e più consone.
Comunque non dispero!
In ogni caso spero che quanto accaduto sia occasione per trarne insegnamento e saggia esperienza, sia per me e per i colleghi amministratori, che per tutti i dipendenti, schierati o meno, nell'interesse di questa "martoriata" cittadina.

In data 8.10.2013, presso il Tribunale di Rovigo, il Giudice del Lavoro, con riferimento all'intentata causa per "mobbing" nei confronti dell'Amministrazione, o meglio nei confronti del sottoscritto sindaco, promossa dal geom. Iginio Bendin, capo del Settore Tecnico del comune di Badia Polesine, fino al giugno 2009, poi in "comando" presso l'Ulss n. 17 di Este, ha emesso la seguente sentenza:

1.Rigetta il ricorso; 2. Spese compensate.
Giova ricordare che il ricorso era stato depositato in data 8.11.2012, e che il ricorrente Bendin chiedeva di essere risarcito di una somma di oltre 210.000 €, di cui € 60.000 per pretesi conguagli di remunerazione, € 50.000 per i danni causati dalla dequalificazione ed il conseguente mobbing con danno alla salute ex art. 2059 c.c., € 100.000 per il danno all'immagine, quale conseguenza dei comportamenti denigratori del sindaco Gastone Fantato, nonché la conseguente condanna al pagamento, su tutte le somme dovute a qualunque titolo, degli interessi legali e della rivalutazione monetaria e inoltre con vittoria di spese, competenze ed onorari del giudizio. Grazie all'efficienza proverbiale del nostro comune: "Veniva dapprima dichiarata la contumacia dell'amministrazione convenuta, che si costituiva tardivamente in giudizio rassegnando le conclusioni in epigrafe indicate". Infatti era sfuggita agli uffici preposti, per mero infortunio, la data di scadenza della costituzione a resistere. Devo qui ricordare che il segretario dott. Montemurro, mi offrì seduta stante le dimissioni, assumendosi ogni responsabilità dell'accaduto per le Sue attribuzioni di sovrintendenza e coordinamento dei dirigenti, da me subito respinte. Per cui: "La causa veniva istruita solo documentalmente, non essendo state ammesse le prove orali richieste da parte ricorrente in quanto in parte non oggetto di contestazione, stante la tardiva costituzione, in parte non ritenute rilevanti ai fini della decisione, e successivamente, ritenuta matura per la decisione, la causa veniva discussa - previo deposito di note autorizzate da entrambe le parti - e decisa come da dispositivo in calce, del quale era data pubblica lettura in udienza unitamente alla presente motivazione. Ed invero, il ricorso non appare fondato e va rigettato, alla luce delle considerazioni che seguono". Appare chiaro che il Giudice ha avuto a disposizione solo le considerazioni del Bendin e i documenti dallo stesso prodotti, mancando ogni possibilità per il Comune di presentare prove o ricostruzioni di fatti in contraddittorio, unica eccezione le note conclusive autorizzate da entrambe le Parti. Così il giudice ha dovuto decidere con a disposizione solo i documenti presentati dal Ricorrente, per cui si desume che i motivi di infondatezza erano presenti proprio negli elementi ritenuti favorevoli dallo Stesso. L'unico commento possibile è: "SENZA PAROLE !". Un elemento di tangibile "disagio", è stato il danno recato all'Ente e per cui ai cittadini, per le spese legali che il Giudice, come prassi nelle cause di lavoro, ha deciso di "compensare", cioè ognuno si paga le sue.

In data 18.03.2014, presso il Tribunale di Rovigo, il Giudice del Lavoro, con riferimento all'intentata causa per "mobbing" nei confronti dell'Amministrazione, o meglio nei confronti del sottoscritto sindaco, promossa dall'avv. Andrea Patergnani, vicesegretario del comune di Badia Polesine e dal 19.05.2004 titolare di posizione di Alta Professionalità, ha emesso la seguente sentenza:

1.Rigetta il ricorso; 2. Spese compensate.
Anche in questo caso dev'essere ricordato che il ricorso era stato depositato in data 10.2.2012, e che il ricorrente Patergnani cheideva di essere risarcito di una somma di "€ 159.161,48 o quella diversa maggiore o minore, che risulterà in corso di causa o sarà ritenuta di giustizia, con interessi e rivalutazione monetaria dalla data di maturazione del credito al saldo effettivo. Spese, diritti ed onorari rifusi."
Alla prima udienza il Giudice ha fatto un tentativo di conciliazione, iniziativa condivisa solo dal Comune, per il mio tramite, ma non dal ricorrente, per cui fallita sul nascere. Il processo è continuato con più udienze per l'escussione dei testi, con qualche "capitolo di prova", richiesto dal Patergnani, che mi ha fatto sorridere, come il coinvolgimento della Sua Convivente per testimoniare gli effetti negativi della azione mobbizzante nella sfera dell'intimità, oppure la deposizione degli ex rispettivamente assessore e consigliere comunale, Faggion e Mantovani, sulla mia affermazione "denigratoria" che all'avv. Patergnani "piacevano le donne". Tra le motivazioni e considerazioni del Giudice esposte nella sentenza, emerge un aspetto di notevole rilevanza per il Comune, riferito al fatto che il ricorrente, così afferma il giudice, ha percepito delle indennità in parte non dovute per sovrapposizione di attribuzioni tra loro alternative. Il Giudice, dopo una accurata disamina delle ragioni esposte dal ricorrente ed averle tutte respinte, con dovizia di riferimenti normativi e di giurisprudenza, così afferma: "In conclusione, e dovendosi per irrilevanza della questione omettere in toto l'esame della questione del danno, sia biologico e morale che patrimoniale, devono ritenersi non provati i presupposti dell'obbligo risarcitorio in quanto non sussistente l'intento vessatorio nei confronti del ricorrente. In conclusione, il ricorso appare infondato e va rigettato."
Un elemento tangibile di danno verso l'Ente e per cui verso i cittadini, sono le spese legali che il Giudice, come prassi, ha deciso di "compensare" cioè di mantenere in capo a ciascuna delle parti. Esse sono ovviamente maggiori (sommano a circa 18.000 €) rispetto alla causa Bendin, senza contare il tempo dedicato dal sottoscritto per gli incontri con i due legali, le svariate udienze, la notevole corrispondenza interna, il coinvolgimento degli altri Amministratori, nonché il danno indotto dal fatto che per circa due anni la vicenda ha tenuto in "fibrillazione" i dipendenti in rapporti di lavoro con il ricorrente, certamente non giovando all'efficienza dei servizi. Come accennato, le conclusioni delle due vertenze hanno fatto emergere aspetti non marginali sulla corresponsione di indennità. Infatti al geom. Bendin è stata corrisposta, fino all'insediamento della Amministrazione del giugno 2009, l'indennità di "alta professionalità", pur in assenza di titoli per ricevere tale qualifica. Anche al dott. Patergnani è stata corrisposta, per un lungo periodo, avendone i titoli, l'indennità di "alta professionalità", avendo però lo stesso esercitato, le attività di "dirigenza" o meglio di Posizione Organizzativa, e dal momento che l'emolumento previsto per tale qualifica è inferiore a quello di "alta professionalità", devesi chiedere la restituzione dell'eccedenza percepita. E' ovvio che dato il titolo di avv. il Patergnani non poteva non sapere dell'errore. Dal momento che l'Amministrazione è venuta a conoscenza dell'errore di applicazione delle norme contrattuali, deve immediatamente provvedere alla sospensione dell'erogazione di quanto non dovuto, se in essere, e procedere al recupero delle somme incassate senza titolo dai due dipendenti, e ciò retroattivamente entro i termini della prescrizione.


Suppongo, seppur con doverosa cautela, che la circostanza dell'erogazione del non dovuto non abbia urgenza per il geom. Bendin, essendo dal 1° marzo e fino al 30 giugno prossimo in aspettativa senza assegni, e comunque prima era in comando presso l'Ulss n. 17 di Este, ne ha invece nei confronti dell'avv. Patergnani in quanto normalmente in servizio. Ma quello che più da vicino mi riguarda, attiene alle conseguenze del comportamento dei due dipendenti, che ha provocato la perdita di "fiducia" nei Loro confronti, e che a causa di ciò, in futuro, sarà incoerente ed illogico ch'io possa affidare un "mandato fiduciario"  agli stessi, seppur in possesso dei titoli per eventualmente riceverlo. Data la delicatezza della materia, la Giunta ha dato mandato al sig. segretario di acquisire tutti gli elementi necessari per l'emissione dei provvedimenti, nel totale rispetto dei diritti dei pendenti, ma a tutela degli interessi dell'Ente. Mi corre l'obbligo di sottolineare ancora come le due vicende abbiano negativamente inciso, oltre che sul piano dell'efficienza e dell'operosità del Comune, anche sul nostro magro bilancio, per almeno 22-23.000 €, che certamente questa Amministrazione avrebbe destinato volentieri ad altre iniziative.

giovedì 3 aprile 2014

Presentazione "LO STATO DELL'ARTE DEI DERIVATI"

Scarica la presentazione 

"LO STATO DELL'ARTE DEI DERIVATI" - 01.04.2014

COMUNICATO - Quanto pesa il contratto dei derivati

A. Bertolaso - Assessore Finanze e Tributi
01.04.2014

L’Amministrazione Comunale  nel corso del 2013 ha  posto un punto fermo per quanto riguarda la situazione finanziaria del Comune deterioratasi a causa dei cosiddetti “derivati” approvati in un consiglio comunale del 2007 su proposta dell’allora Giunta guidata da Paolo Meneghin. Si fa riferimento alla  relazione portata all’attenzione del consiglio comunale nella seduta del 15 ottobre u.s. da parte del vicesindaco Stroppa che ha ricostruito oggettivamente la questio derivati. Proprio da quella scelta e da altri investimenti (vedi il costo molto lievitato degli impianti sportivi) nasce la grave criticità del bilancio comunale.
In particolare sottolineo alcuni dati: 1) Al momento della sottoscrizione dei derivati nel 2007 il debito del Comune era di 3.515.191,96 € con scadenza 31 dicembre 2016 e di 10.348.183 € al 31 dicembre 2026; 2) Dai verbali del consiglio comunale del 28 giugno 2007 emerge un dato inoppugnabile: l’operazione era già allora molto rischiosa come poi si è verificato; 3) I pochi benefici economici registrati nel primo e secondo anno come conseguenza della sottoscrizione dei derivati sono stati utilizzati, non già per mettere in sicurezza il bilancio, ma per aumentare le spese e spesso per sanare dei buchi come alcuni debiti fuori bilancio. Criticità sottolineate anche dalle osservazioni della Corte dei Conti sui bilanci del Comune 2007 e 2008.
Se al 31 di dicembre 2013 avessimo voluto chiudere con la banca il capitolo “derivati” avremmo dovuto sborsare circa 3.746.485 € oppure continuando a pagare il residuo debito sino al lontano 2026. Ciò a fronte di soli 856.000 € incassati fra il 2007 ed il 2010! Un risultato ben peggiore di quanto prospettato dalle banche nel 2007, secondo cui il Comune avrebbe dovuto incassare 1.532.000 € spalmati fino al 2014 e successivamente ritornare il debito contratto con una somma di 3.172.000 € fra il 2015 ed il 2026!
Il risultato è stato che nel 2007 si è generata liquidità solo per qualche anno  lasciando in eredità alle Amministrazioni successive buchi e debiti. Come purtroppo è accaduto all’Amministrazione subentrante nel 2009!
Si pensi che nel 2014 il Comune dovrà sborsare 267.000 € contro l’entrata ipotizzata dalle banche nel 2007 pari a poche migliaia di euro. E’ ovvio a tutti che la disponibilità di tale importo consentirebbe o la riduzione della tassazione sulla TASI o sull’IMI  oppure l’asfaltatura di qualche strada, le doverose manutenzioni sulle scuole (soprattutto quella di Via Petrarca), elargire dei sussidi a delle famiglie che con la crisi versano in un grande stato di difficoltà.
Alla luce di queste considerazioni, nel consiglio comunale del 11.12.2013 è stata approvata una linea di indirizzo inerente la vertenza fra Comune e l’istituto bancario con l’obiettivo di accelerare il contenzioso in essere nella causa attualmente depositata, e sospesa, presso il tribunale di Rovigo.
Il giudice ha esaminato la questione e con l’ordinanza del 21.3.2014 ha ritenuto di non concedere la sospensiva del pagamento dei derivati ex art. 669 - 700 Cpp, ed ha fissato l'udienza ordinaria per il prossimo 22 ottobre 2014 dove verrà vagliata la discussione delle istanze istruttorie formulate da istituti di credito e Comune, nonché le disposizioni della CTU.
Si prospettano tempi lunghissimi per la definizione della causa, iniziata nel 2010.
Ad oggi resta una certezza. Tali derivati come sono stati firmati nel 2007 provocheranno danni enormi alle casse comunali in maniera rilevante sino al 2026 togliendo preziose risorse al bilancio.


Chi ha fatto quella scelta nel 2007 nel motto “così fan tutti” di certo non si è comportato come il buon padre di famiglia guardano solo l’oggi ma ipotecando in maniera improvvida il futuro degli anni a venire.