lunedì 9 novembre 2015

Festa dell'Unità d'Italia e delle forze armate

G. Stroppa - Vice-Sindaco

08.11.2015

Cittadini
Autorità Civili
Militari
Associazioni Combattentistiche
Carabinieri e Forze armate in congedo

L'occasione della festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate ci ritrova anche quest'anno tutti assieme di fronte alla stele dedicata ai Nostri Caduti Badiesi.
In questa importante e significativa giornata è doveroso ricordare le nostre forze armate, protagoniste di missioni umanitarie e di peacekeeping nelle varie parti del mondo.
A loro va il nostro grazie!
Ed un pensiero corre immediatamente ai nostri fucilieri di marina: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, affinché tribunali e diplomazie concludano definitivamente l’annosa controversia con il governo indiano, concedendo loro l’agognata libertà ed il definitivo ritorno nella nostra, e loro, Patria.

Oggi ci ritroviamo qui per commemorare il centenario della Grande Guerra, la cui essenza umana, ciò che gli uomini di quel tempo hanno vissuto, può essere condensata nelle parole di un grande poeta e militare di trincea. Parole che nei giovanili anni del mio studio mi impressionarono e non dimenticherò mai: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. E’ su questa famosa poesia di Ungaretti che dovremo riflettere sull'assurdità dell'intera condizione umana e sulla sua intrinseca finitudine, che non può in alcun modo sfuggire al dolore e alla morte. I Soldati, paragonati a rade foglie autunnali appese a fatica agli alberi, cadranno inevitabilmente, vittime di una legge universale spietata ed implacabile. Ma questo grido di dolore, ci impegna tutti affinché si rinsaldino ancora oggi quei valori che anche da questo grido hanno trovato la loro natività.

Lo facciamo oggi con commozione, ma anche con un grande orgoglio: Quello di essere Italiani! Ma allo stesso tempo nella modernità Quello di sentirsi cittadini del mondo!

Oggi, tuttavia, sento lo sfumare di quei valori che il sacrificio di molti ha contribuito nella formazione della nostra società!

Abbiamo un grande bisogno di Patria.
Di Unità.
Di comune sentire.
Di appartenenza ad una lingua, ad una cultura dalle duplici radici, cristiana e umanista, a valori che dobbiamo sentire ancora più forti, quali:
Libertà !
Dialogo !
Pace e Giustizia !
Condannando le disumane barbarie dell' ISIS e di chiunque altro sopprima la vita, la libertà ed il pensiero dell’uomo.

L’Italia ripudia la guerra“ recita l’art. 11 della Costituzione Italiana!
I Padri Costituenti hanno voluto con forza riaffermare sempre il valore assoluto della pace fra i popoli, della libertà e della democrazia fra le genti. E le missioni di pace nel mondo, dove i nostri militari si sono distinti e ancora si distinguono, ne rappresentano l’applicazione.
Le nuove generazioni, forti dell’esperienza e dell’esempio delle passate, devono impegnarsi per costruire una nuova cultura della convivenza pacifica, in cui l’Italia e l’Europa siano protagonisti per i nostri giovani stringendo un nuovo PATTO, FRA GENTI, GENERAZIONI E GENERI.
Nel nome della solidarietà!

E di fronte alle tragedie della migrazione delle genti, nel mare di Sicilia e nell’intera Europa, consentitemi di citare il nostro primo ministro Matteo Renzi:
"C'è un livello di umanità sotto il quale non bisognerebbe scendere alle dichiarazioni di chi dice, davanti alle immagini del corpo di quel bimbo siriano, che è un problema del nostro governo bisogna affermare che non c'è una destra contro una sinistra ma bestie contro umani. Se il modello è quello del primo ministro ungherese Orban, noi siamo orgogliosamente un'altra cosa. Non si specula mesi sull'emergenza umanitaria per cercare di guadagnare consensi”.
In questo mondo diventato terribilmente grande noi non possiamo pensare di chiuderci in noi stessi e cercare di dimenticare le tragedie e gli effetti della guerra, ovunque essa sia!
Ma aprirci!
Con una saldatura fra i popoli percorrendo equità e giustizia sociale, tolleranza culturale, nella sicurezza e nel rispetto delle regole e delle nostre tradizioni.
Con una organizzazione democratica nei rapporti politici, interni e internazionali, che sono i presupposti fondamentali per garantire anche un rinnovato ordine mondiale che dia sicurezza ai cittadini e che apra nuovi scenari.

Ai nostri giovani, oggi qui rappresentati dagli Assessori della Giunta Comunale dei ragazzi, chiediamo di viaggiare, di conoscere uomini, di abbracciare culture e razze diverse!
Di rifiutare sempre ogni atteggiamento discriminatorio come quello avvenuto qualche giorno fa nella vicina cittadina veneta di Portograuaro, dove il Sindaco in una cerimonia analoga a questa di oggi, ha ritenuto di non stringere la mano ad una studentessa di colore. 

Di credere nell’impegno civico!

Di sporcarsi le mani, stringere denti, ma tenendo gli occhi puliti (Paolo Tronca, commissario di Roma Capitale 31.10.2015).

Solo così possiamo sperare di costruire un futuro migliore.

Rinsaldando gli ideali e le aspirazioni di chi 100 anni fa morì in nome dell'Italia.

Crediamoci.

W L’ ITALIA – W LE FORZE ARMATE

sabato 7 novembre 2015

Riutilizziamo i fabbricati agricoli dismessi

G. Stroppa - Assessore all'Urbanistica

07.11.2015

Su proposta dell’Assessorato all’urbanistica e pianificazione territoriale, nella Giunta del 04.11.2015 è stata approvata la delibera che esenta dall’obbligo di perequazione urbanistica tutti gli interventi di trasformazione edilizia che non prevedono un aumento di volume all’interno delle Zone ”B”, “E” ed “F”. Solo nel caso in cui gli interventi determinino incrementi rispetto alla volumetria preesistente, la perequazione si applica esclusivamente sulla volumetria eccedente quella originaria.

Un atto, questo, propedeutico alla modifica delle NTO vigenti (art. 33 delle NTO) con attuazione del secondo Piano degli Interventi per le trasformazioni urbanistiche, che riguarda la componente residenziale ed agricola, e che si prevede possa venire adottato in consiglio comunale entro la prima decade di dicembre.

Questo atto dev’essere letto in relazione a quanto già previsto nelle vigenti Norme Tecniche operative, laddove consente che stalle, fienili ed eventuali altri annessi rustici non costituenti Bene Ambientale, qualora non siano più funzionali alle esigenze del fondo, possano essere oggetto di ristrutturazione, anche con parziali demolizioni, e destinati ad uso residenziale.

“Abbiamo ritenuto - continua l’Assessore - di attuare nei fatti politiche concrete per incentivare il recupero dei fabbricati dismessi soprattutto nel tessuto agricolo. Un esempio di limitazione nel consumo del suolo a vantaggio dell’ambiente e dei cittadini. Con la possibilità di recuperare i fabbricati rurali dimessi si offre l’opportunità non solo di riaggregare nelle vecchie corti anche l’abitazione per i propri figli, ma allo stesso tempo di offrire opportunità di lavoro all’imprenditoria locale”.